I cannoni di Baghdad (Segretissimo SAS) by Gerard De Villiers

I cannoni di Baghdad (Segretissimo SAS) by Gerard De Villiers

autore:Gerard De Villiers [De Villiers, Gerard]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Mondadori
pubblicato: 2023-05-08T12:00:00+00:00


Malko posò il foglio che illuminava di nuova luce tutto quello che stava accadendo da qualche settimana. Dopo avere collaborato col Sudafrica e con l’Iran, George Bear aveva trovato un nuovo cliente: l’Iraq.

— Evidentemente ha cambiato spalla al fucile — disse Malko. — Gli iracheni non serbano rancore.

— Sono tipi pragmatici — osservò Morton Baxter. — Ma Bear deve aver reso all’Iraq dei servigi straordinari perché siano arrivati a perdonargli la collaborazione col loro nemico tradizionale.

— Che abbia ripreso il suo progetto del supercannone? — domandò Malko. — In tal caso tutto questo avrebbe a che fare con la faccenda dei krytron.

— Quando si hanno le bombe atomiche bisogna anche trasportarle — osservò l’americano.

— Gli iracheni hanno aerei e missili.

— Sono troppo vulnerabili — replicò subito Morton Baxter. — La copertura radar degli israeliani è una delle migliori al mondo e noi abbiamo messo a loro disposizione un AWACS. Hanno in permanenza degli intercettori pronti a decollare dal deserto del Negev, capaci di fermare qualsiasi cacciabombardiere.

— Si possono lanciare proiettili nucleari anche con i cannoni da 155 mm — disse Malko.

L’altro scosse la testa. — Gli iracheni non sono per niente capaci di miniaturizzare fino a questo punto le armi nucleari. E poi, i loro 155 non superano gli ottanta chilometri di gittata.

— Non può darsi che Bear li aiuti a fabbricare dei missili?

Altra espressione dubitativa.

— Ne hanno già. I sovietici hanno fornito loro parecchi SCUD, che gli iracheni hanno poi migliorato in gittata e in precisione. Si tratta di vettori che portano fino a più di trecento chilometri.

— Più che sufficienti per colpire Israele.

— Sì, ma quei missili sono individuabili col sistema antimissili Patriot. Non raggiungerebbero il bersaglio, perché sono piuttosto lenti e abbastanza superati.

— Quindi deve trattarsi per forza del supercannone — concluse Malko. — Con quello, grazie ai loro progressi in questo campo, gli iracheni potrebbero colpire Israele. E questo spiega perché si sono dati tanto da fare per nascondere i loro rapporti con George Bear.

Il capo della stazione CIA rivolse a Malko un’occhiata penetrante. — Può darsi, ma bisogna esserne certi. E scoprire a ogni costo a che punto sono arrivati. La Cosmos Trading Corporation ha degli uffici a Bruxelles. Il segreto della sua collaborazione con l’Iraq deve trovarsi lì. Bisogna scoprirlo. Possiamo contare solo su noi stessi.

— Cioè su di me — corresse Malko.

— E sui nostri amici Chris e Milton — aggiunse Morton Baxter. — Questa faccenda ha la priorità assoluta.

— E se sequestrassimo George Bear? — disse Chris Jones. — Potremmo rinchiuderlo da qualche parte e cucinarcelo come si deve.

La proposta non fu accolta con entusiasmo. Il capo della stazione CIA trasalì addirittura. — Ci sono dei limiti a quello che possiamo fare. Non siamo dei selvaggi e i belgi sono molto suscettibili. Ritengo più opportuno interessarci della Cosmos Trading Corporation. Chris Jones non ha rivali nell’aprire le serrature.

Chris abbassò modestamente lo sguardo, ma Malko non parve molto convinto. — Dietro le serrature ci sarà certamente qualcuno — osservò. — E questo qualcuno non ci lascerà fare quello che ci pare.



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